
Cuccioli: come curarli, educarli e rispettarli.
Piccoli, soffici e bisognosi d’amore. I cuccioli scatenano in noi una naturale spinta all’accudimento e all’affettività, ma davvero sono solo questo?
In questo articolo scopriremo cosa vuol dire essere cuccioli e qual’è il nostro ruolo nella loro educazione.
Le tempistiche e i consigli sotto descritti sono INDICATIVI. Diverse altre variabili influiscono sul carattere del cane (es. razza, castrazione/sterilizzazione, legame con la madre ed esperienze nei primi mesi di vita). L’educazione di un cucciolo va quindi sempre declinata in base al soggetto specifico.
È consigliatissimo contattare un professionista competente per farvi aiutare a muovere al meglio i primi passi insieme fintanto che il cane è giovane.
Cosa vuol dire essere cuccioli
Dall’aprire gli occhi all’imparare a camminare, dall’imparare a nutrirsi fino al comunicare chiaramente e sapersi affermare nel mondo. Un cucciolo ha una quantità enorme di compiti da svolgere in un tempo straordinariamente breve: circa 12 mesi.
Alcuni tratti della personalità del cane e del suo carattere sono già scritti nei suoi geni, prima ancora di nascere. Altri invece vengono “forgiati” dalle esperienze e sono quindi modificabili nel percorso di vita, in misura differente però, a seconda dell’età. Le esperienze vissute nel primo anno di vita lasciano un’impronta più forte, spesse volte indelebile – nel bene e nel male – per sempre.
Ogni “mattone” va messo quindi al posto giusto e nel momento giusto, soprattutto in giovane età. Ogni passo è indispensabile per diventare adulti.
Cosa fare con un cucciolo
Ad ogni fascia di età (socializzazione, preadolescenza e adolescenza) corrispondono bisogni e potenzialità, conoscerle ci permette di assecondare e sostenere la crescita nel migliore dei modi.
Scopriamo cosa fare, passo dopo passo, in ogni momento. Accudire, amare e coccolare sono sicuramente aspetti importanti e fondamentali, soprattutto all’inizio di una relazione. Ma prendersi cura di un cucciolo e della sua crescita comprende anche altri doveri e responsabilità.
Le prime settimane vanno gestite seguendo i nostri consigli dell’articolo “Accogliere un nuovo cane in casa”.
Già da prima dell’adozione (consigliata dai 75/90 giorni circa) ai 4 mesi di vita, il cucciolo dovrebbe aver aperta la FASE DI SOCIALIZZAZIONE. È in questo frangente di tempo che il cucciolo è più propenso a conoscere il nuovo ed è in questo periodo che – nei modi e tempi corretti – deve conoscere ciò che dovrà gestire con confidenza da adulto (persone, cani, altri animali, mezzi di trasporto, ambienti, rumori, ecc.). Far vivere al cucciolo serenamente e con spensieratezza questi stimoli in questa fase renderà tutto più semplice in futuro.
Questo si traduce nel vivere esperienze diverse insieme: gite in montagna, scampagnate in campagna e visite al lago ma anche ambienti nuovi come bar, negozi e locali. Sempre con moderazione e forte rispetto della serenità, della gradualità e della spensieratezza, abbiamo il dovere di far conoscere tutto questo al cane nei tempi corretti.
Insomma quello della socializzazione è tempo passato a conoscere SERENAMENTE il mondo!
Mi raccomando: questo include allontanarsi un po’ dai referenti per sperimentare ed esperire anche in autonomia (soprattutto in natura)!
Dal 4° al 7° mese giunge poi la fase di PREADOLESCENZA, caratterizzata da un bisogno ancora maggiore di conoscere il mondo, scoprirlo e farne esperienza. Ovviamente dovremo continuare a dare cure e giocare in maniera CORRETTA (rispettosa delle volontà, degli interessi e delle capacità del soggetto senza forzare le cose).
Ma è nostro compito anche accompagnarlo nel mondo, condividere esperienze diverse con lui, giocare insieme anche in modi nuovi, restando invece “osservatori esterni” mentre fa cose in AUTONOMIA, evitando di intervenire e “intromettersi” a meno che non sia necessario (questo rafforzerà la sicurezza, il carattere e l’autonomia).
Peculiari di questa fase sono anche i “picchi di agitazione” e la tipica varietà di attività (fanno decine e decine di cose diverse nel giro di pochissime ore). È necessario quindi gestire anche spazi e tempi intorno a loro per permettergli di farlo senza recar danno a sé o agli altri!
Dal 7° al 12° mese anche per i nostri cani arriva poi la famigerata ADOLESCENZA.
Peculiare di questa fase è il confronto con gli altri: mettere in discussione il referente e le regole è assolutamente normale. Il nostro compito è restare presenti, costanti e coerenti e mantenerci pazienti il più possibile in ogni occasione evitando di cedere all’emotività e “perdere le staffe”. È indispensabile inoltre saper spiegare al cane qual’è il suo posto in famiglia e dove finiscono le sue libertà e le sue competenze (guardia, allarme, protezione, caccia, ecc.).
Questo permetterà al cane giovane di vederci come una guida autorevole, solida e assertiva ma né autoritaria né avversativa.
Altro bisogno fondamentale dell’adolescente è potersi fare (e difendere) i “fattacci propri”: possedere (tenere cose per sé), distruggere cose, competere (misurarsi, affrontarsi e confrontarsi) e proteggere (le persone o il territorio) sono comportamenti che vanno sperimentati in questa fase. A noi spetta fargli capire come e dove è lecito farlo, restando pazienti e consapevoli della testardaggine e della voglia di confronto tipici di questo momento.
Importantissime in questa fascia d’età sono le esperienze in socialità con altri cani, anche per potersi confrontare e misurare con loro. I giusti compagni per le giuste esperienze aumenteranno le probabilità che questo accada senza grossi problemi.
Conclusioni
Essere cucciolo è un duro lavoro, spesso spensierato ma comunque molto impegnativo. Il nostro compito è abbandonare l’idea di crescerlo come vogliamo e di poter plasmare il comportamento del cane a nostro piacimento solo perché lo abbiamo accolto in famiglia quando era giovane o giovanissimo.
La massima aspirazione per il proprietario di un cucciolo dovrebbe essere diventare un referente per lui. Il custode che ne permette un sano e corretto sviluppo, la persona che lo supporta e ne agevola il fiorire di attitudini e talenti, chi – grazie a costanza, presenza e pazienza – lo aiuta a crescere. La fiducia e l’affidamento vanno costruiti, passo dopo passo, insieme.
Fonti:
TdB – Terre del Branco, ThinkDog